
L'innovazione italiana ha bisogno delle donne
Per favorire la presenza delle donne nel mondo dell'innovazione "bisogna lavorare sulla rappresentazione, creare un immaginario in cui sia normale vedere donne come scienziate, imprenditrici e leader" ha dichiarato Manuelita Mancini, direttrice della Fondazione Giacomo Brodolini, in un'intervista sulla partecipazione delle imprenditrici a Innovit, il Centro di Cultura e Innovazione italiano a San Francisco gestito da FGB insieme a Entopan Innovation.
L'articolo è stato pubblicato su Innovation in Life science (INNLIFES), testata giornalistica online sull'innovazione nell'ambito delle scienze della vita – settore chiave dell'innovazione, e fra quelli coperti da Call4Innovit, il programma di accelerazione per piccole e medie imprese e start up innovative italiane promosso da Innovit nella Silicon Valley.
Nell'intervista, Mancini si sofferma sui dati di genere raccolti nei primi due anni di gestione del Centro, che confermano come l'innovazione sia ancora un universo a prevalenza maschile.
"Abbiamo osservato che le imprese e le startup guidate da donne che partecipano ai nostri programmi sono ancora poche. Un dato che ci spinge a rafforzare il nostro impegno" commenta Mancini. Nello specifico, su 300 partecipanti ai programmi d'impresa, solo 50 erano donne, (ovvero il 17%), e le imprese femminili rappresentavano circa il 20% del totale, in linea con la media nazionale.
Numeri bassi anche per quanto riguarda i mentor che hanno partecipato ai programmi: su un totale di 712, solo 195 erano donne. "Per questo motivo, abbiamo deciso di attuare politiche mirate a incrementare questi numeri, promuovendo l’imprenditoria femminile" continua Mancini.
Il problema principale, ha spiegato la direttrice, è ancora la distribuzione dei ruoli nella cura della famiglia. Contribuiscono a una scarsa partecipazione delle donne anche il cosiddetto Matilda effect (il fatto che i processi di innovazione portati avanti dalle donne sono meno riconosciuti o affiancati da nomi maschili), e, più in generale, tutti quegli gli stereotipi di genere che rendono spesso difficile per le donne anche solo immaginarsi come imprenditrici o scienziate.
Per invertire la rotta, "la Fondazione Giacomo Brodolini sta introducendo criteri di premialità nei programmi di selezione e procurement per le aziende che promuovono la parità di genere" spiega Manuelita Mancini. "Inoltre, vogliamo creare un network che supporti la crescita delle donne nel settore imprenditoriale e degli investimenti, dando visibilità a mentor e investitrici" conclude.