Storia
Istituita nel 1971 per dare un seguito al pensiero e all’opera dell'ex ministro del lavoro Giacomo Brodolini, a cui si deve l'approvazione dello Statuto dei lavoratori, la Fondazione Brodolini è stata per molto tempo un centro studi di stampo sindacale, oltre che un luogo dedicato alla formazione dei figli degli operai.
Nei suoi primi anni di attività, grazie al sostegno del Ministero del Lavoro e del Ministero dei Beni Culturali, la Fondazione ha raccolto e archiviato documenti di interesse storico e sociale. Ha assunto inoltre il ruolo di editore di Economia&Lavoro, rivista quadrimestrale di politica economica, sociologia e relazioni industriali, che era nata nel 1967 per volontà di Giacomo Brodolini come strumento di dibattito tra le forze politiche, sociali, culturali ed economiche del paese, accomunate dal perseguimento di obiettivi di progresso democratico e di riforma.
Nel 1987 esce anche il primo numero di Labour, rivista quadrimestrale in lingua inglese pubblicata dalla Fondazione in collaborazione con il CEIS dell'Università di Tor Vergata ed edita da Wiley-Blackwell (Oxford), un progetto editoriale internazionale dedicato all’economia del lavoro e alle relazioni industriali.
Dopo un periodo di difficoltà legato alle vicende che negli anni Novanta hanno caratterizzato la vita politica, economica e sociale italiana, la Fondazione decide di rinnovarsi, iniziando un nuovo percorso come centro di ricerca indipendente sugli stessi temi, ma con una vocazione più marcatamente europea ed orientata alle politiche, volta a portare la ricerca fuori dall’accademia verso gli attori chiave delle politiche pubbliche. È così che, a partire dal 2002, pur mantenendo salda la continuità con le attività di ricerca storica consolidate nel corso degli anni, l’attenzione della Fondazione si apre alle trasformazioni in corso nella società e alle nuove problematiche legate al mondo del lavoro, cercando di informare, orientare e accompagnare i decisori politici nelle scelte di policy.
Grazie alla collaborazione con una fitta rete di esperti, ricercatori e ricercatrici provenienti da università italiane ed europee, dal 2004 la Fondazione si aggiudica importanti progetti di ricerca, nazionali ed europei, su questioni di economia del lavoro, di genere e di welfare.
In questi anni, la Fondazione si specializza nella progettazione europea e nella gestione di network strategici – come il Network of Experts in Gender Equality, Social Inclusion, health and long-term care (EGGSI), lo European Network of Experts on Gender Equality (ENEGE) e il Web Tool for Evaluated Employment Services Practices (WEESP). Assume un ruolo di rilievo nei progetti strategici del Fondo Sociale Europeo, fornisce assistenza tecnica alle autorità di gestione dei Fondi strutturali, lavora per agenzie dell’Unione Europea (la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, l’Istituto Europeo per la Gender Equality, il Centro Europeo per lo Sviluppo della Formazione Professionale, la Fondazione Europea per la Formazione Professionale, l'Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali), e per la Direzione Generale Employment della Commissione europea, fornendo studi, analisi e servizi di valutazione di impatto. Grazie a queste iniziative, nell’arco di un decennio la Fondazione è diventata un punto di riferimento per ricercatori e istituzioni nel settore dell’analisi e della valutazione delle politiche pubbliche e della consulenza a stakeholder pubblici e privati.
Con l’inaugurazione a fine 2009 della rivista inGenere, webmagazine su dati, politiche e questioni di genere nata da un gruppo di economiste con l’obiettivo di fare da ponte tra società e accademia, la Fondazione si configura anche in Italia come serbatoio di conoscenze e ricerche che includono gli studi di genere e le teorie femministe.
Il lancio di Open Incet a Torino, nel 2015, e la gestione di hub di innovazione sociale e incubatori d’imprese innovative come FabriQ Milano, il Milano Luiss Hub, le Pépinières D’Entreprises in Valle D’Aosta e i Laboratori Aperti dell’Emilia Romagna, non sono che il risultato della ricerca attiva e costante che la Fondazione dedica alle progettualità nuove e in anticipo sui tempi.
Mantenendo il lavoro al centro delle sue attività, affiancato dai temi del welfare e dell’inclusione sociale, oggi la Fondazione è sempre più impegnata in studi e politiche su cambiamento tecnologico e innovazione, formazione continua e inclusione, nuove opportunità d’impresa e futuro del lavoro. Fucina di giovani e dinamici change-maker, opera come un centro di saperi indipendente, grazie al suo patrimonio storico, alle ricerche, alle pubblicazioni e alle attività culturali.
Con le sue sedi principali di riferimento a Roma, Milano e Bruxelles, e un archivio storico di rilievo nazionale, oggi la Fondazione Brodolini rappresenta un punto di raccordo tra stakeholder, istituzioni, enti, soggetti che a vari livelli si occupano di progettare e implementare politiche che generino un impatto sociale positivo nei territori in cui operano.
La mission resta quella di portare avanti l’agenda politica favorendo il dialogo fra soggetti anche molto diversi. Saper parlare a tutti, come sapeva farlo Giacomo Brodolini, con la stessa ispirazione, forza e pacatezza.